Il Generale Oresta rimosso dopo un discorso sul benessere dei carabinieri: “Un Comandante fuori posto o troppo avanti?”

Rimosso il Generale Pietro Oresta

«Il vostro benessere è superiore a qualunque istruzione o procedura».«Un gesto semplice, come aiutare un anziano ad attraversare la strada, può valere più del sequestro di trecento tonnellate di cocaina».

Parole che difficilmente si dimenticano. Parole che raramente si sentono uscire dalla bocca di un Generale dell’Arma.

Eppure, sono le stesse pronunciate pochi giorni fa dal Generale di Divisione Pietro Oresta davanti a un gruppo di marescialli in congedo della Scuola Marescialli e Brigadieri di Firenze.

Un intervento sentito, umano, che ha toccato temi spesso rimossi nel linguaggio istituzionale: salute mentale, empatia, centralità della persona.

Rimosso il Generale Pietro Oresta: il Nuovo Sindacato Carabinieri Toscana prende posizione

Nessuna polemica, nessuna accusa, solo una riflessione autentica su cosa significhi oggi essere al servizio dello Stato.

Ma quelle parole sono costate care. A poche ore di distanza, il Generale Oresta è stato rimosso dal suo incarico e trasferito. Nessuna spiegazione ufficiale, nessun comunicato pubblico. Solo un silenzio che fa rumore — nel cuore di un’Istituzione che dovrebbe saper coniugare comando e umanità.

La solidarietà del Nuovo Sindacato Carabinieri

A dare eco alla vicenda è stato il Nuovo Sindacato Carabinieri, che ha definito Oresta «un Comandante illuminato», parlando apertamente di una “rimozione ingiustificata e lesiva dei principi democratici”.

«Ha avuto il coraggio di parlare di benessere psicologico, di ascolto, di sensibilità sociale», ha dichiarato il segretario provinciale di Roma, Massimiliano Trastulli, sottolineando come il suo messaggio sia stato accolto con favore da chi ogni giorno lavora tra la gente, sulle strade, nelle caserme.

Un Comandante fuori posto?

Il “caso Oresta” apre una riflessione più ampia: che tipo di comando vogliamo per le nostre Forze Armate?

È ancora ammissibile che venga sanzionato chi, pur nel rispetto della disciplina e del ruolo, invoca un approccio più umano, più vicino al personale, più moderno?

Il Generale non ha pronunciato un discorso politico. Ha lanciato un appello: “Mettiamo al centro la persona”.

E oggi quella richiesta, semplice ma potente, sembra averlo messo “fuori posto” in una struttura ancora rigida, poco incline a lasciare spazio a visioni diverse.

Una voce che resteràNon sappiamo quale sarà la prossima destinazione di Pietro Oresta, ma il suo messaggio ha già lasciato il segno.Nei cuori di molti carabinieri. Nei corridoi silenziosi delle caserme.

Tra quei cittadini che credono che uno Stato forte debba essere prima di tutto uno Stato giusto.Forse non era il Comandante che il sistema voleva.Ma era — e resta — il Comandante di cui molti avevano bisogno.

Empatia, autorevolezza, umiltà e visione.Forse oggi fuori posto. Ma domani, forse, al posto giusto nel Comando che verrà.

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