L’appello del Segretario Generale Luigi Tesone del Sindacato Militare SiULM sui redditi dei militari, rimasti fermi “al palo”
Militari – Nei primi mesi dell’anno, i dati OCSE hanno evidenziato un incremento dei redditi degli italiani superiore alla media dell’Unione Europea. Una notizia che dovrebbe rappresentare un segnale positivo per il nostro Paese, ma che purtroppo non riflette la realtà vissuta dai militari italiani.Il Sindacato Militare SiULM, attraverso la voce del suo Segretario Generale Luigi Tesone, esprime profonda delusione e preoccupazione per la persistente esclusione dei militari da questo trend positivo.
Nonostante l’aumento medio dei redditi, i militari continuano a subire un trattamento che definire denigrante è ormai riduttivo.
Militari: la fiducia tradita
In passato, i militari hanno sperato che con l’insediamento di questo governo si potesse assistere a un’inversione di tendenza rispetto all’abbandono subito negli anni precedenti. Ricordiamo infatti che dal 2010 al 2018 gli stipendi dei militari causa della crisi economica del 2008/2009 sono rimasti al palo per via del blocco degli aumenti a seguito dell’approvazione del decreto legge 78/2010.
Ci si aspettava una maggiore considerazione per il ruolo cruciale che le Forze Armate svolgono nella sicurezza nazionale, nella gestione delle emergenze e nel rappresentare il Paese in contesti internazionali.Infatti Attendiamo di recuperare quanto perso in corso di vigenza del blocco al pari dei nostri colleghi ufficiali che grazie al decreto legislativo 94/2017 riscrivendosi il proprio trattamento economico si sono corrisposti tutti quegli emolumenti maturati e non erogati durante il blocco.
Purtroppo, a oggi, queste speranze sembrano essere state disattese.
Trattati con indifferenza
I militari continuano a essere trattati con indifferenza, senza che vi sia alcun riconoscimento concreto delle loro peculiarità e delle difficoltà che affrontano quotidianamente. Il mancato adeguamento dei salari, in linea con quanto sta accadendo per il resto della popolazione italiana, è solo l’ultimo esempio di una politica che non valorizza chi dedica la propria vita al servizio del Paese.
Un Appello alla Dignità e al RiconoscimentoIl SiULM ribadisce la necessità di un trattamento equo e dignitoso per i militari, che non può essere ulteriormente rimandato. L’OCSE evidenzia un quadro economico in miglioramento, ma questo non deve servire a mascherare le disuguaglianze che persistono all’interno del nostro Paese. I militari meritano rispetto, sia per il loro impegno che per i sacrifici che comporta il loro lavoro.Invitiamo il governo a riconsiderare le sue priorità e a rispondere con azioni concrete alle richieste di una categoria che, troppo spesso, è stata lasciata indietro.
I dati OCSE non possono e non devono rappresentare un alibi per continuare a ignorare i problemi che affliggono i militari.Il SiULM, attraverso il suo Segretario Generale Tesone Luigi, continuerà a vigilare e a lottare per i diritti del personale militare, auspicando che finalmente si possa assistere a un cambiamento reale, che riconosca il valore di chi ogni giorno è al servizio del Paese con lealtà e dedizione.