Guido Crosetto, chi è il ministro della Difesa del governo Meloni

Guido crosetto difesa

Per tutti quelli che (non per amore) me lo stanno chiedendo, rispondo: mi sono già dimesso da amministratore, di ogni società privata (non ne ricopro di pubbliche) che (legittimamente) occupavo. Liquiderò ogni mia societa (tutte legittime). Rinuncio al 90% del mio attuale reddito». Così Guido Crosetto, il gigante di Marene (è alto quasi due metri), co-fondatore di Fratelli d’Italia, nonché una delle voci più ascoltate da Giorgia Meloni, ha twittato pochi minuti dopo l’annuncio di essere il nuovo ministro della Difesa.

Per tutti quelli che (non per amore) me lo stanno chiedendo, rispondo: mi sono già dimesso da amministratore, di ogni società privata (non ne ricopro di pubbliche) che (legittimamente) occupavo.
Liquiderò ogni mia societa (tutte legittime).
Rinuncio al 90% del mio attuale reddito— Guido Crosetto (@GuidoCrosetto) 

Durante la campagna elettorale, Crosetto si è speso molto per conquistare i voti degli imprenditori, soprattutto quelli del Nord, e avvicinarli al programma di Fratelli d’Italia. Forse anche perché è nato in una famiglia di industriali cuneesi che produce macchine per l’agricoltura, il nuovo ministro della Difesa, 59 anni, nel tempo ha affiancato alla carriera politica quella di manager e imprenditore, con ruoli di spicco proprio nel settore della difesa e dell’aerospazio.

Nel 2014 è stato nominato presidente di Aiad, Federazione Aziende Italiane per l’Aerospazio, la Difesa e la Sicurezza. E nel 2020 è diventato presidente di Orizzonte sistemi navali, società controllata da Fincantieri e Leonardo. Incarichi per i quali è stato talvolta accusato di conflitto di interesse e che ha lasciato per tempo, proprio per evitare polemiche e «illazioni». Dopo la vittoria di Fratelli d’Italia a settembre aveva annunciato su Twitter: «Da privato e libero cittadino in questi anni ho costruito una bella società di consulenza, con mia moglie e mio figlio. Sono fatto così male che, adesso che una mia amica, che fino a 2 giorni fa non contava, conterà, ho deciso di liquidarla perché nessuno possa fare illazioni».

Cresciuto nella Dc, è stato segretario regionale del movimento giovanile e responsabile nazionale della formazione. Nel 1988 è stato consigliere economico dell’allora presidente del Consiglio Giovanni Goria. Prima sindaco di Marene, poi consigliere provinciale di Cuneo, viene eletto in Parlamento per la prima volta nel 2001 tra le fila di Forza Italia, per poi essere rieletto nel 2006 e nel 2008. Le sue abilità di mediatore gli sono riconosciute in modo trasversale: oltre al mondo delle imprese conosce bene i sindacati, sa dialogare con gli avversari. Che sia apprezzato anche da colleghi di altre forze politiche lo confermano quei 114 voti, ottenuti a gennaio 2022 al terzo scrutinio per la scelta del presidente della Repubblica, molti più di quelli dei grandi elettori del suo partito.

Dal 2008 al 2011 è stato sottosegretario alla difesa nel governo Berlusconi IV. In quel periodo si fa notare per le posizioni molto critiche nei confronti dell’allora ministro dell’Economia Giulio Tremonti e delle regole di Bruxelles. Nel 2011 non condivide la scelta del Pdl di sostenere il governo Monti. La spaccatura con Forza Italia lo porta a fondare insieme agli ex-ministri di Alleanza nazionale, Giorgia Meloni e Ignazio La Russa, attuale presidente del Senato, il nuovo movimento politico di destra Fratelli d’Italia.

Il cambio di casacca inizialmente non sembra portargli fortuna: alle politiche del 2013 non viene eletto perché il partito non supera la soglia di sbarramento e neanche alle Europee due anni dopo. Viene invece rieletto alle politiche del 2018, ma dopo un anno decide di lasciare la politica per dedicarsi all’attività di imprenditore. Alle politiche di settembre non si è candidato, ma ha continuato ad avere un ruolo da regista sia prima che dopo la campagna elettorale.

corriere.it

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