La nomina a dirigente nella Polizia locale bloccata dal Comando generale della Guardia di Finanza, i giudici al secondo pronunciamento di una vicenda surreale: “L’ultima parola spetta al ministero dell’Economia”
Una storia che ha dell’incredibile, un braccio di ferro istituzionale ben poco comprensibile che adesso è arrivato alla pronuncia del Consiglio di Stato.
Un tenente della Guardia di Finanza oggi in servizio alla Direzione investigativa Antimafia, ormai un anno e mezzo fa è stato nominato dirigente del settore Reparti Speciali della polizia locale, dal sindaco di Genova Marco Bucci.
A mettersi di traverso non era stato il comando provinciale delle Fiamme Gialle, ma il Comando Generale che non aveva concesso l’aspettativa al tenente.
Guardia di Finanza: la sentenza del Tar
Era cominciata, così, la battaglia legale. Il militare aveva già vinto al Tar, con la sentenza e la sentenza sottolineava che non era il comando Gdf a dover autorizzare l’aspettativa, ma il Ministero.
La decisione del Consiglio di Stato
Con la decisione del Consiglio di Stato, è stato chiarito che sarà proprio il Ministero a dover decidere e da questo dipende il via libera al trasferimento dell’incarico. Potrà così rinforzare ulteriormente il Comando, a cui manca da anni il terzo dirigente previsto in pianta organica.
Il tenente della Guardia di Finanza era originariamente (il provvedimento comunale risale all’autunno del 2022) destinato a comandare i reparti speciali della PL.
In ballo, nel frattempo, ci sono ancora i ricorsi di alcuni funzionari della Polizia locale esclusi.
Vi viene proprio difficile pubblicare il numero della sentenza.