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Guardia Costiera: a quale ministero risponde? Compiti, vertici e funzioni

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Guardia Costiera Compiti, vertici e funzioni
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Il compito di vigilare su tutte le attività marittime e portuali che si svolgono nei 7.600 chilometri di coste italiane è affidato alla Guardia costiera e alle sue Capitanerie di porto. Queste ultime furono istituite con un regio decreto il 20 luglio 1865 a firma del re Vittorio Emanuele. Venendo ai nostri giorni, l’otto giugno del 1989, fu istituita la Guardia costiera come articolazione operativa delle Capitanerie di porto. Ha sede a Roma ed è inquadrata funzionalmente e organizzativamente nell’ambito del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, al cui vertice politico c’è Matteo Salvini. 

Però, per via delle sue competenze specialistiche svolge funzioni anche per numerosi altri ministeri tra i quali spiccano quello dell’Ambiente e della sicurezza energetica, dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare e delle foreste, dell’Interno e della Difesa.

Le competenze

L’ammiraglio ispettore capo Nicola Carlone ha ai suoi ordini 11mila uomini fra cui 1.150 ufficiali superiori e inferiori, 107 ufficiali in ferma prefissata, 4.301 sottufficiali e una truppa di 4.795 persone. L’arruolamento segue criteri simili a quelli previsti per la marina militare e questa forza è dispiegata per via dell’enorme area di intervento che si estende non solo lungo le coste del nostro Paese ma anche su 155mila chilometri quadrati di acque marittime interne e territoriali (su cui l’Italia esercita la sovranità); 350.000 chilometri quadrati di acque marittime ulteriori sulle quali l’Italia ha diritti (sfruttamento risorse) o doveri (protezione ambiente, soccorso).

Giusto per avere un’idea il corpo opera in tutto su 505mila chilometri quadrati mentre il territorio italiano è di «soli» 301.000 chilometri quadrati. In questa immensa area le viene affidata la salvaguardia della vita umana in mare, della sicurezza della navigazione anche sui laghi e del trasporto marittimo, oltreché la tutela dell’ambiente marino, dei suoi ecosistemi e l’attività di vigilanza dell’intera filiera della pesca marittima, dalla tutela delle risorse a quella dei consumatori finali. Inoltre, svolge ispezioni sul naviglio nazionale mercantile, da pesca e da diporto, che possono essere svolte anche sulle navi mercantili estere che attraccano nei nostri porti.

Assolve anche compiti di amministrazione periferica dello Stato in materia di formazione del personale marittimo, di iscrizione del naviglio mercantile e da pesca, di diporto nautico, di demanio marittimo e di contenzioso per gli illeciti amministrativi e funzioni di polizia giudiziaria.

La guardia costiera svolge anche attività subacquee con sommozzatori

L’organizzazione

Per svolgere tutte queste funzioni il corpo ha una rete capillare di sedi: 15 direzioni marittime, 55 capitanerie di porto, 51 uffici circondariali marittimi, 128 uffici locali marittimi e 60 delegazioni di spiaggia. I mezzi su cui opera sono molteplici: sei navi, 46 unità d’altura (classi 400, 300 e 200S) e circa 300 unità costiere (classi 500, 800 e 2000, battelli Alfa e Bravo). Si avvale anche di quattro aerei per la ricerca a medio e lungo raggio e 15 elicotteri che sono di stanza nelle basi aeree di Sarzana, Catania e Pescara; di cinque nuclei subacquei; di un reparto di supporto navale a Messina.

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