Continua la scia dei suicidi in Divisa: militare dell’Aeronautica Militare si toglie la vita in caserma

POliziotto suicidio palmi
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Nella serata di ieri, un altro collega dell’Aeronautica Militare ha deciso di togliersi la vita. L’ennesimo dramma che si è consumato all’interno di una caserma, durante il servizio. L’ennesimo dolore che colpisce tutti noi militari e che non può non scuotere anche l’amministrazione e l’intera società.

Il numero dei suicidi militari è allarmante! Non è più possibile ignorare o nascondere quanto sta succedendo. Il problema dei suicidi non può essere semplificato e accantonato adducendo le colpe al solo mondo militare o ai problemi di natura privata e familiare, poichè ogni tragico suicidio è l’epilogo di una storia a sé e trae origine da più cause scatenanti congiunte. Tuttavia, mentre nel nostro Paese calano i suicidi tra i civili, gli stessi aumentano in modo preoccupante tra il personale in divisa.

Ciò significa che c’è una condizione di disagio che va diffondendosi tra noi militari, evidentemente legata alla specificità del nostro lavoro. Una specificità che soprattutto non consente al militare, che si trovi in difficoltà, di chiedere aiuto. Il personale in divisa ha riluttanza a chiedere aiuto perché, quando l’amministrazione intercetta una qualche forma di debolezza psicologica, rischia di essere demansionato, emarginato, allontanato o finanche di perdere il posto di lavoro. Per contrastare i suicidi è allora di fondamentale importanza sensibilizzare le amministrazioni affinchè attenzionino e affrontino in modo diverso il problema.

È importante che l’amministrazione rivolga la massima attenzione alle condizioni di benessere del personale, per esempio rafforzando percorsi di resilienza o istituendo il supporto psicologico periodico e obbligatorio, preferibilmente con  professionisti esterni, quando vengono segnalati cambiamenti di stato civile (divorzi, decesso di un figlio, ecc.) o comunque quando se ne ravvisi la necessità e senza alcuna implicazione per la carriera.

La sfida della prevenzione del suicidio non è però solo dell’amministrazione, ma della collettività: è la sfida di tutti noi. Di noi colleghi, familiari e amici che imparando ad ascoltare, offrendo comprensione e supporto, possiamo fare davvero tanto per chi sta attraversando un momento difficile.

Noi del Siam faremo tutto il necessario perché nessuno arrivi a pensare al suicidio come unica soluzione ai propri problemi. Contiamo anche su di te.

Cieli blu ai colleghi che hanno deciso di lasciarci troppo presto.

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