Carcere di Santa Maria Capua Vetere, le immagini della rivolta dei detenuti – Video

S Maria CV Rivolta
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Hanno sfruttato il rancore per la lotta ai diritti dei detenuti e con questa leva hanno alzato brande e tavoli che sono stati fissati davanti alla porta di accesso della III sezione del reparto Nilo per evitare l’accesso degli agenti in sezione: queste, sono le immagini che restituiscono i fatti accaduti il 5 aprile del 2020, il giorno prima dei pestaggi dei reclusi ad opera della polizia penitenziaria e del nucleo operativo di Secondigliano, Santa Maria Capua Vetere e Avellino.

«Di fronte a questo, i nostri capi cosa dovevano fare? Noi siamo stati comandati», hanno spiegato gli agenti di polizia ai magistrati che indagano sulle violenze sui detenuti nella casa circondariale Uccella di Santa Maria Capua Vetere, dove oggi pomeriggio sono attesi il premier Mario Draghi e il ministro della Giustizia, Marta Cartabia.

Reclusi che trafficano nei corridoi del reparto Nilo con materassi e brande, altri che alzano oggetti, altri ancora che fanno il tifo: questo e anche altro restituisce il video del giorno precedente al massacro. 

L’inchiesta che ha portato all’arresto di oltre 50 poliziotti e alla sospensione dei capi del corpo in Campania, è stata coordinata dai  magistrati Maria Alessandra Pinto e Daniela Pannone e a loro il provveditore dell’amministrazione penitenziaria della Campania, Antonio Fullone, aveva spiegato di aver visto i video della rivolta dei detenuti del 5 aprile. «Il direttore dell’ufficio sicurezza e traduzioni del provveditorato di Napoli, Pasquale Colucci – aveva raccontato Fullone – scaricò sul mio computer le immagini relative al barricamento del 5 aprile, tratte dalle telecamere interne dell’impianto di video-sorveglianza nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. Si notano quattro detenuti rompere un tavolino e prendere in mano le gambe dello stesso, portandole altrove».

A queste dichiarazioni, Fullone aveva allegato due messaggi audio dell’ex comandante della polizia penitenziaria Gaetano Manganelli: «Provveditore si stanno agitando i reparti, fate venire qualcuno urgentemente». E  così, Fullone diede il via libera all’ispezione. Ma chi ordinò di utilizzare i manganelli e gli scudi? «Credo sia stata una decisione unilaterale presa da Manganelli», disse Fullone agli inquirenti nella prima fase di indagine. Allo stato, Fullone è sospeso.

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