Carabinieri. Il SIM: “i suicidi tra noi colpa delle ingiustizie che subiamo”

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Il Segretario Nazionale del SIM Antonio Serpi ha emesso un comunicato stampa durissimo: secondo il loro Sindacato, le cause dei suicidi nell’Arma sono da imputare principalmente al trattamento da “cittadini di terza serie” che subiscono.

Serpi, nel denunciare una situazione disperata, va nello specifico ed elenca una ad una le maggiori ingiustizie che subiscono i carabinieri: stipendi da fame, più una “elemosina elargita ad ogni rinnovo di contratto sistematicamente in ritardo”; tempi interminabili per ottenere promozioni minime, date con criteri discutibilissimi, e che nel concreto non aggiungono nemmeno 50 euro alla paga mensile; paura di essere puniti per ogni inezia di regolamento, sottostando al giogo di note caratteristiche redatte spesso solo per vendette ed antipatie personali verso chi non fa “lecchinerie”; pensione integrativa inesistente e dolosamente bloccata, costringendo tanti a fare ricorso con aggravio di spese; l’umiliazione di vedere come le Sentenze della Corte Europea che condannano l’Italia per l’ingiusto trattamento lavorativo ed economico dei Carabinieri vengano ignorate, non applicate, e pure censurate dalla stampa così che il cittadino non le conosca; turni massacranti, con mancato rispetto delle dovute pause dopo i turni notturni e gestione dei permessi e delle licenze come se fossero gentili concessioni e non diritti fondamentali.

Tirando le somme, il SIM riflette che se all’ “inesistente tutela normativa, legale, economica, previdenziale, aggiungiamo la paura di operare tra webcam, cellulari, video virali sul web, punizioni, avanzamenti, note caratteristiche, trasferimenti, promozioni, stipendi da fame, straordinario elargito a simpatia per figli e figliocci, umiliazioni familiari che spesso non si riescono a reggere e fronteggiare, soprattutto quando non si è in grado di far valere i propri diritti, come le esigenze personali e familiari rispetto ad un trasferimento oggettivamente non gradito e possibile, ad un’organizzazione del lavoro e del servizio che ti schiaccia, come fanno questi ragazzi a sopportare tutto questo e tirare avanti?”.

Ed infatti la percentuale di suicidi è terribilmente alta. Per iniziare a reagire, conclude Serpi, fondamentale anche avere un Sindacato come il SIM, “serio, degno di questo nome e che venga ascoltato”, al contrario di altri sindacati che vengono duramente contestati: “fantocci bianchi fuori e putridi dentro, che non hanno nulla da rappresentare, tutelare, poiché anche se hanno cambiato la sigla, hanno lascito gli stessi bavagli, museruole e legacci alle mani”.

One thought on “Carabinieri. Il SIM: “i suicidi tra noi colpa delle ingiustizie che subiamo”

  1. Sono un tesserato SIM. È scandaloso quello che succede quotidianamente. Carabinieri validi che vengono trattati come delinquenti. Che schifo. Non ho più parole. Ho combattuto per molti anni la ndrangheta in prima linea e oggi mi trattano come l’ultimo dei carabinieri. È vero. Moralmente ti distruggono e nonostante faccia servizio dall’altro capo dell’Italia la persecuzione continua senza sosta. Non ho più parole. Mi hanno distrutto la vita e soprattutto quella della mia famiglia . Ieri l’ultima umiliazione. Nonostante le ottime prestazioni professionali le mie note caratteristiche rimangono costantemente ferme per impedirmi l’avanzamento e soprattutto per non pregiudicare la linea degli ufficiali che mi hanno distrutto la vita. È un sistema peggio delle organizzazioni criminali. Non accetto assolutamente questa realtà e combatterò per far emergere le verità nascoste in tutte le sedi e fino all’ultimo giorno della mia vita. Che schifo!!! Tutti hanno paura di parlare. Ognuno pensa a sé stesso e alla sua carriera. Non cambierà mai nulla. Si andrà di peggio in peggio.

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