Arma in lutto: morto il tenente colonnello dei Fabio Pasquariello, aveva 57 anni

È mancato nella serata di martedì 4 gennaio, a causa di un improvviso malore che lo ha colpito mentre stava cenando in un ristorante di Caltanissetta, il tenente colonnello Fabio Pasquariello, per otto anni a capo del Nucleo investigativo di Udine.

Aveva 57 anni. Pasquariello, come detto, si è sentito male all’improvviso mentre stava cenando. Inutili i tentativi di rianimarlo. È deceduto sul posto. Sono stati i carabinieri di Udine, nella tarda serata di martedì 4 gennaio, ad avvisare il figlio Marco, che risiede nel capoluogo friulano.

Pasquariello, nel mese di ottobre del 2013, dopo otto anni trascorsi a Udine, con il grado di capitano era stato trasferito a Trieste alla guida del Nucleo Investigativo mentre nel 2019 aveva assunto l’incarico di comandante del Nucleo investigativo di Caltanissetta.

Il tenente colonnello Pasquariello, di origini trevigiane, dopo essere stato nominato vicebrigadiere era stato mandato in Friuli, prima a Lignano e poi a Feletto Umberto, dove aveva comandato la stazione con il grado di maresciallo. Per un breve periodo aveva operato anche nell’Isontino.

Quando è stato al comando del Nucleo investigativo dei carabinieri di Udine, era impossibile non accorgersene: onnipresente in caserma, sulle scene del crimine e alla miriade di incontri ai quali era invitato a tenere lezioni e conferenze, e sempre disponibile con tutti, che si trattasse di colleghi, giornalisti o dei tanti cittadini in fila dietro la sua porta.In otto anni di servizio nel capoluogo friulano, l’allora capitano Pasquariello era diventato un autentico punto di riferimento.

Il professionista, oltre che profondo conoscitore del territorio e attento osservatore delle varie sfaccettature della natura umana, al quale rivolgersi per qualsiasi esigenza – dal più banale furto al supermercato, al più complesso caso giudiziario – e, cosa non da poco – a qualsiasi ora del giorno e della notte.

Il nome di Pasquariello è legato a molte indagini legate a fatti di sangue: come quello che, nel settembre del 2012, culminò nell’individuazione dei due killer del duplice omicidio di Lignano, consacrando Pasquariello nel “gotha” dell’investigazione italiana. 

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