Dovrà affrontare il processo il carabiniere del Nucleo Operativo e Radiomobile coinvolto nella sparatoria avvenuta nella notte del 6 marzo 2023 a Posatora, quartiere di Ancona. Il militare, 49 anni, originario del Lazio ma residente nel capoluogo marchigiano, è stato rinviato a giudizio con le accuse di lesioni per eccesso colposo nell’uso dell’arma, falsità ideologica e depistaggio.
Secondo quanto ricostruito dalla Procura, l’appuntato avrebbe dichiarato di aver esploso due colpi di pistola, mentre dalle indagini sarebbe emerso che i colpi sparati furono tre. Il processo inizierà il 3 marzo prossimo.
L’inseguimento
Tutto era cominciato quando una Volkswagen Polo, condotta da un 57enne di Osimo, non si era fermata all’alt dei carabinieri in via del Castellano, dove poco prima erano stati segnalati furti in abitazione. Ne era nato un inseguimento di circa dieci chilometri attraverso la città , durante il quale la vettura in fuga aveva speronato l’auto di servizio dei militari, causando il ferimento degli occupanti.
L’auto si era infine fermata nei pressi dell’area camper di Posatora, a causa di una ruota bucata. I colpi d’arma da fuoco sarebbero stati esplosi nel tentativo di fermare il veicolo in fuga.
Le conseguenze
Uno dei proiettili aveva raggiunto il conducente alla parte bassa della schiena, provocandogli la perdita di un rene. L’uomo si è costituito parte civile chiedendo 120mila euro di risarcimento.
Dagli accertamenti era emerso che il 57enne guidava con patente scaduta da tre anni, senza assicurazione e con targa clonata. Per lui, dopo la denuncia per resistenza a pubblico ufficiale, guida pericolosa ed eccesso di velocitĂ , il giudice ha accolto la richiesta di messa alla prova.
Il militare affronterĂ il processo nei prossimi mesi per chiarire la propria posizione.