A Torino gli studenti di nuovo in piazza lanciano uova contro la polizia. L’ira degli agenti: “Noi trasformati in bersagli”

Polizia

L’ordine è arrivato la mattina, prima che iniziassero le proteste degli studenti a Torino: qualsiasi cosa vi lancino addosso, non reagite. L’obiettivo? Evitare nuovi scontri tra poliziotti e manifestanti, dopo i tafferugli di una settimana fa. E soprattutto spegnere le polemiche. Eccoli gli efftti del fuoco incrociato che Pd, Enrico Letta e sinistra italiana tutta ha sparato addosso ai “manganellatori” in divisa: “Siamo stati riempiti di uova – dicono gli agenti – E ci hanno trattato in malo modo solo perché la politica ci ha disegnato come dei violenti”.

Stamattina circa un migliaio di studenti si sono riuniti in piazza XVIII Dicembre a Torino a una settimana dagli scontri di piazza Arbarello, quando alcuni ragazzi avevano provato a sfondare il cordone di polizia e realizzare un corteo (vietato) scatendno le cariche di alleggerimento della Celere. Ne erano scaturiti alcuni feriti e soprattutto una ridda di proteste, tutte a sinistra. Il sindaco (Pd) di Torino Lo Russo aveva detto di volere una “città dove non volino sempre i manganelli“, manco fossimo a Medellin.

Per Enrico Letta le “cariche della polizia sono state molto gravi”, a Torino come Milano o Roma, tanto da chiedere spiegazioni a Luciana Lamorgese. Sulla stessa linea anche Nicola Fratoianni (“lo Stato smetta di manganellare gli studenti”), giornalisti indignati speciali (vedi Selvaggia Lucarelli), collettivi, cantanti (Ludo e J-Ax su tutti) e polemisti vari.

Ed è stato inutile spiegare che se i manifestanti lanciano vernice contro i poliziotti, provano svolgere un corteo vietato o cercano di sfondare un cordone di polizia, è normale che poi finisca così. Inutile provare a fargli capire che tra i denunciati ci sono militanti di centri sociali, collettivi, movimenti dei disoccupati, per la casa e centri sociali. Non proprio innocenti studiosi di Platone. Il Pd, così come Gregorio De Falco, hanno comunque presentato due interrogazioni parlamentari. Gettando così benzina sul fuoco.

A Torino il questore, dopo aver difeso l’operato della polizia, nei giorni scorsi aveva cercato una mediazione. In fondo Lamorgese aveva invitato i prefetti al “confronto” e “all’ascolto”. Così il Vincenzo Ciarambino s’è inventato una soluzione “duttile”, chiamata “passeggiata consapevole”: un modo come un altro per aggirare i divieti Covid della “zona arancione” e permettere agli studenti di muoversi comunque in corteo. Così è stato. E stavolta non si sono verificati scontri fisici di rilievo.

Gli studenti hanno urlato i loro slogan per ricordare Lorenzo Parelli, il ragazzo morto durante uno stage in azienda, ma anche per protestare contro “le violenze” di venerdì scorso e contro la decisione del ministro Bianchi di ripristinare gli scritti all’esame di maturità. Tante grida, nessuna violenza fisica. Ma quando gli studenti sono arrivati sotto la sede dell’Unione Indistriali hanno bersagliato il palazzo e gli agenti con le uova.

“Siamo stati ricoperti di uova – dice il segratario regionale Lombardia dell’Fsp, Pasquale Alessandro Griesi, presente in zona – e questo per colpa del Pd e di quei partiti che ci invitano a non reagire agli attacchi”. Per il sindacalista si tratta di “un attacco alla democrazia”, di “delegittimazione” delle divise. “Il presidente Mattarella nel suo discorso ieri ha pronunciato 18 volte la parola dignità. Ecco: grazie a certa politica, gli unici che non meritano dignità sono i cittadini in uniforme”.

Parlano di “dignità calpestata”, i poliziotti tra loro. Non si aspettavano così tante polemiche. Perché se oggi gli studenti hanno potuto manifestare a Torino, Milano, Roma e in altre decine di città, il merito è anche di chi tutela l’ordine pubblico.

fonte: www.ilgiornale.it

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