6 anni e mezzo di carcere per violenza sessuale per un maresciallo della Guardia di Finanza praticante massaggiatore olistico

Guardia di finanza

È stato condannato a 6 anni e 6 mesi di reclusione il maresciallo della Guardia di finanza M. F., 51 anni, praticante massaggiatore olistico, che avrebbe abusato di una cliente in uno studio che affittava in zona San Paolo. Il collegio ha anche disposto l’interdizione dei pubblici uffici. Al termine della lettura del dispositivo, il militare è scoppiato in lacrime: «Non è possibile. Una roba del genere non è possibile».

La vicenda risale allo scorso marzo. L’uomo aveva scritto alla giovane, all’epoca diciannovenne, su Instagram: «Vuoi un massaggio che rigeneri il tuo corpo e lo spirito? Vorrei contattarti». Dopo un primo incontro senza problemi, organizzato a febbraio, la ragazza era stata invitata a partecipare gratuitamente a una nuova seduta.

Nel locale aveva trovato due stufe accese. L’uomo si era presentato in pantaloncini e a torso nudo. «Mi ha fatto distendere sul lettino ed ha iniziato a massaggiami» aveva raccontato lei alla polizia. «Mi ha toccato più volte le parte intime. La seduta è durata diversi minuti. Mi sentivo a disagio, ero spaventata, non ho reagito perché temevo la sua reazione, non sapevo che cosa fare».

A convincerla a sporgere querela era stato il fidanzato che l’aveva accompagnata a formalizzare la denuncia negli uffici del commissariato San Paolo.

«Un’esperienza grave e sofferta – ha detto questa mattina in aula la pm Elisa Bergamasco che per il maresciallo ha chiesto 7 anni di reclusione – Non è un caso che quello che è capitato sia successo durante il secondo massaggio: l’allerta della ragazza è stata minore e la violenza più efficace. La giovane era paralizzata e incapace di reagire».

Il maresciallo ha negato ogni accusa, sostenendo di essere vittima di un equivoco. Il sottufficiale aveva sostenuto di aver praticato alla modella un «massaggio yoni», una pratica tantrica per risvegliare il benessere. E aveva aggiunto: «La sua denuncia è stata una vendetta. Mi aveva proposto di occuparsi della mia pagina Instagram e del mio sito web e io avevo rifiutato». I suoi avvocati, oggi in aula, hanno parlato di «un difetto di percezione» da parte della donna.

L’uomo è imputato anche in un altro processo sempre per violenza sessuale. Nel 2018, con la stessa dinamica, avrebbe molestato un’altra giovane cliente.

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